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lunedì 3 marzo 2014

La Crisi Ucraina - possibili scenari

Le truppe Russe sono entrate in Crimea. La marina russa ha dato un ultimatum alle forze Ucraine dislocate nella penisola che scadrà questa notte alle 4 A.M. CET. In queste ore di frenesia nelle cancellerie Europee ed Americane si stanno studiando i possibili scenari e sulla loro base verranno prese decisioni che coinvolgeranno direttamente o indirettamente tutti noi.
Ma quali saranno gli scenari possibili?
Proviamo ad interrogarci sulla base delle informazioni disponibili. Partiamo dai dati economici e da come questi influenzeranno le scelte politiche
1) Il primo dato è il prezzo del grano che oggi è schizzato alle stelle. L'ETFS Wheat ha guadagnato oltre il 4%. La possibile guerra in Crimea, una delle zone dove si produce maggiormente grano ha generato aspettative di un possibile shock sull'offerta della commodity. Questo non è un segnale negativo per l'industria cerealicola americana principale esportatore mondiale di grano. Infatti il grano è in caduta libera da quasi 5 anni tranne piccole crisi. Livelli alti di prezzi potrebbero portare un beneficio indiretto all'economia americana.
2) Il Dax è stato l'indice europeo peggiore. La Germania infatti è la principale consumatrice del gas russo e quella che maggiormente dipende dalle decisioni di Mosca (ricordate la precedente crisi ucraina quando con la Tymoschenko ancora in carica Putin chiuse i rubinetti del gas?).
3) Il prezzo del Gas non è però decollato. Questo è un segnale incoraggiante. Se domani il prezzo del Gas aumenterà, però quasi sicuramente la cirsi si intensificherà e saranno piuù probabili sanzioni contro la Russia da parte del G7.
4) L'Ucraina ha chiesto l'aiuto del fondo monetario internazionale per 15 miliardi di dollari per evitare la bancarotta. Soldi che potrebbero non essere forniti con l'invasione della Crimea da parte della Russia.
5) Ciò che è più importante comunque è capire chi ha investito nel debito ucraino. La società Franklin Templeton come si può verificare sul sito della società stessa (https://www.franklintempleton.com/retail/pdf/fund_perf/port_holdings/12801_holdings.pdf; https://www.franklintempleton.com/retail/pdf/fund_perf/port_holdings/97_holdings.pdf) ha circa 2 Miliardi di dollari in titoli di Stato Ucraini. Non ho verificato altre società. Certamente gli americani vorranno muoversi per evitare che miliardi americani vengano bruciati
6) La borsa di Mosca ha perso il 10% in un giorno e la Banca Centrale Russa ha alzato i tassi d'interesse dal 5,5% al 7%.
7) L'Italia si trova da una parte ad essere più indipendente dalla Russia dal punto di vista energetico, ma molto più compromessa dal punto di vista industriale sia con l'Ucraina che con la Russia. infatti  Unicredit detiene la quinta banca Ucraina ed ENI è in joint venture con Gazprom e sta realizzando proprio nel Mar Nero South Stream, il gasdotto che dovrebbe portare il gas russo in Bulgaria, Grecia, Italia, Serbia, Ungheria, Slovenia e Austria.
8) La Cina e' allineata con la Russia sulla crisi ucraina. Vi è una sorta di reciproco supporto dei due paesi nelle situazioni di carattere internazionale. I legami tra le nazioni dello SCO (Shangai Cooperation Organization) Russia, Cina, Iran ed ex repubbliche sovietiche asiatiche diventano sempre più forti.

Direi  che i  deboli in questa situazione sono gli Europei. I paesi dell'Europa dell'Est e la Germania hanno molto da perdere da questa crisi in termini di costi energetici e quindi di perdita di competitività. Anche l'Italia decisamente cercherà o dovrebbe cercare di mediare.
Gli Americani invece credo  che saranno molto più interventisti, principalmente  per difendere i miliardi che le loro società d'investimento hanno messo in Ucraina.
La Russia sembra invece convinta ad andare avanti nella sua decisione. ma quali saranno i costi ed i benefici?
Partiamo dai costi. L'indice russo oggi ha perso il 10% circa 8 miliardi di dollari. Il debito pubblico della Russia è quasi nullo dopo il default del '98 e ammonta all'11% circa del PIL ed è pari a 200 MLD di dollari. Quindi 1,5% di interesse su 200 MLD di dollari è pari a 3 MLD annui. La Russia sembra assolutamente  convinta di poter mantenere questo costo. Anzi l'incremento del tasso d'interesse annunciato a sorpresa dalla Banca di Russia sembra rimarcare la convinzione del Cremlino a voler proseguire sulla strada intrapresa. L'altro costo è la perdita o il raffreddamento di relazioni commerciali con l'Europa ma che potrebbero essere bilanciate con l'intensificarsi di relazioni con i paesi asiatici. Da questa invasione quindi la Russia deve recuperare almeno 11 miliardi di dollari.
Credo che alla fine l'Europa e l'America si piegheranno. Sarà fatto un falso referendum per fare in modo che la regione della Crimea a maggioranza Russa richieda l'indipendenza e l'annessione alla Russia.
Se però si spezzerà la relazione e la fiducia tra Europa ed America da una parte e Russia dall'altra è possibile che si crei un nuovo blocco geopolitico guidato da Russia e Cina che sarà antagonista del blocco occidentale nei prossimi anni






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